60 minuti di leggerezza e aria che ti scorre nelle vene.
Due occhi sconosciuti che a differenza degli altri ti guardano senza alcun pregiudizio o puntando un dito, ma ti scavano nell'anima aiutandoti a comprendere quello che consciamente non riusciamo a gestire.
Il resto del mondo pensa che sia una cosa per persone deboli, per chi ha paura di affrontare il mondo o per chi non si voglia assumere le proprie responsabilità, non avete idea di quando questa cosa invece sia per chi ha una forza disumana, non è facile mettersi a nudo e lasciar cadere le proprie maschere a terra, eppure noi lo facciamo.
Metterci la faccia non è facile per nessuno, le nostre insicurezze non sono fatte per essere tenute in un forziere, questo le renderebbe solo più forti e radicate, potrebbero distruggerci senza che ce ne rendiamo conto.
Starsene fermi seduti e farsi analizzare nelle paure più profonde non è per i deboli di stomaco, voi ipocriti non resistereste neanche per 5 minuti prima di scoppiare in un pianto isterico e scappare via da quella stanza, voi non avreste il coraggio di mettervi in gioco perchè credete di essere superiori ma, cosa peggiore ci etichettate come "poverini hanno problemi di testa", NO abbiamo solo un modo diverso dal vostro di affrontare il dolore e non ci vergogniamo di chiedere aiuto.
Dopo il primo percorso ho pensato di avere le idee ancora più confuse di quanto non lo fossero già, ho gettato la spugna e dato retta al solito consiglio medio "devi fare pace con te stessa" , provando da sola ad affrontarmi, un altro degli errori peggiori che potessi fare.
Ho continuato ad accumulare rabbia, dolore, insoddisfazione e poca autostima e nel giro di un mesi sono tornata con il culo a terra cercando aiuto e trovando solo compassione e risate quando chiedevo aiuto.
Sono tornata a testa bassa nel mondo della psicoterapia, questa volta l'ho fatto con uno spirito diverso, non vado per capire come gestire la mia ansia ma mi siedo su quella sedia per mettermi in discussione e sbrogliare le matasse che ho lasciato li ferme per troppo tempo.
Ho finalmente capito che non è giusto cercare dei carnefici e delle vittime, ma devo capire come gestire io internamente quello che non mi fa stare bene, devo capire perché continuo ad accontentarmi quando posso aspettarmi e pretendere molto di più, sono tornata per far capire a me stessa che non serve avere paura di noi stessi, ma che forse dovremmo amarci un pò di più.
Fino ad ora credo di essermi sempre basata su quello che credevo mi toccasse per come la vita mi si è palesata davanti, riconosco le situazioni familiari e me le cucio addosso anche se riconosco starmi strette, continuo a voler aiutare gli altri e giustificarli pur di mettere in stand-by le mie di emozioni, e tutto questo a cosa mi ha portato?
In un vicolo cieco dove ho costruito dei muri sempre più alti che ostruiscono la mia visuale, facendomi sopravvivere con il paraocchi e cercando costantemente l'aiuto di altre persone.
Devo smetterla di vivere la vita degli altri e iniziare a farmene una mia, sarà in salita e per niente facile, ma sono disposta a mettere lo zaino in spalla ed esplorare questo viaggio per vedere finalmente com'è vivere la vita dalla cima e non più dai piedi della montagna.
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