Delle volte mi sento come se dovessi cacciare fuori un macigno di emozioni, sento il petto saturo gonfiarsi di preoccupazioni e paure e per quanto mi sforzi di buttare fuori tutto, mi ritrovo a lottare con la sensazione di non esserne in grado.
Aver paura costantemente, per molti sembra una frase tratta da un romanzo per me è una sensazione con cui mi trovo a fare i conti in determinati periodi dell'anno. Non c'è una data o una ricorrenza, c'è solo il momento in cui le mie paure decidono di venire fuori tutte insieme.
Non so bene come spiegarvi come ci si sente, però posso raccontarvi cosa succede a me in questo momento:
la testa si svuota, la sensazione è come quella di non aver nulla al di sopra del collo può sembrare divertente ma fidatevi se vi dico che è la cosa più spaventosa che si possa provare, le gambe tremano mentre si riempiono di formicolii e cedimenti , le braccia pesano e si intorpidiscono , il respiro si fa più veloce ma allo stesso tempo il cuore batte in maniera del tutto regolare. E' come guardarsi dall'esterno e non riuscire a vedersi ... è come se ogni singola cosa fosse una catastrofe anche se siamo consapevoli che non lo è.
Possono sembrare sintomi che ognuno sperimenta a modo suo durante la giornata, magari per un abbassamento di pressione o per la stanchezza, ma provare tutto questo insieme per la paura non è da ridicolizzare ne tantomeno da sminuire.
Sono pienamente consapevole di non aver nulla che non vada, sono consapevole che sono periodi in cui ci sentiamo sopraffatti da tutto e quindi eliminiamo lo stress cosi, sono consapevole di aver 32 anni e a volte vivo la vita di un ottantenne , ma cerco di stare bene con me stessa.
Non cedo alle paure perchè mi sento una debole, non cedo all'ansia perché non ho voglia di reagire , cerco solo di dare spazio al mio corpo e alla mia mente , cerco di dare tempo a me stessa affrontando cose che voi non potete capire. Mi guardate sbuffando perché il sabato preferisco stare a casa piuttosto di stare in una discoteca , ridete quando vedete le mie mani contorcersi quando mi sto rendendo conto di avere uno dei miei pensieri no, vi prendete gioco di me e sparlate quando vi supplico di voler tornare a casa nel bel mezzo di una cena .... Io so che lo fate, ma voi non sapete quanto tutto questo sia doloroso fisicamente per una persona come me.
Prima avevo paura di far vedere alle persone queste reazioni, il fatto di essere giudicati è quello che pesa di più ... poi tutto un tratto ho iniziato a parlarne, non con una psicologa ma con me stessa ... ma voi altri siete troppo presi dal criticare piuttosto che vedere quello che succede realmente.
Il fatto di voler tornare a casa ( il classico posto sicuro) non significa cedere , significa lottare contro noi stessi , perché durante il tragitto non avete idea di quante volte ci sfiora il pensiero di correre in ospedale, ci vedete respirare lentamente a occhi chiusi credendo sia facile calmarsi, senza rendervi conto di che sforzo immane stiamo facendo in quel preciso istante.
Mi sono sentita criticata spesso negli ultimi 10 anni , non ho mai trovato qualcuno che capisse o almeno provasse a capire quello che io dicevo ... L'unica cosa che mi faceva bene era starmene chiusa in me stessa con una cuffia nell'orecchio cercando la pace nella musica , o buttandomi a capofitto in ub libro senza uscirne mai finche non sentivo il respiro tornare normale ... Ho trovato una soluzione stando sola con me stessa.
La paura stessa si è trasformata in una specie di punto di forza senza che me ne rendessi conto, così ho imparato a stare a casa il sabato leggendo dozzine di libri non per distrarmi ma per fare di me una persona più forte ... ho imparato a sentire la musica fin dentro le ossa in modo che il silenzio non faccia più cosi paura ... Ho imparato che da certe situazioni è meglio uscirne soli che non accompagnati da un mucchio di persone false e ipocrite.
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