Sento talmente tanti pensieri in testa che delle volte sembra mi stia scoppiando, non sono mai stata brava a metterli in ordine ne tantomeno a dargli ascolto ed eliminare quelli superficiali.
Il mio cervello sembra cibarsi delle mie innumerevoli debolezze, mi chiedo spesso se sono all'altezza di affrontare tutte le sfide che la vita mi butta avanti, e nonostante una parte di me sia pronta a combattere, l'altra se ne sta comodamente seduta a piangersi addosso.
Ho capito con il tempo che non tutti i mali vengono per nuocere, anzi delle volte arrivano proprio per darci una botta cosi forte da smuovere ogni singola fibra del nostro corpo a reagire.
Sono mesi che lavoro su me stessa sforzandomi in tutti i modi a prendere atto che la vita va avanti, e non starà ferma ad aspettare che riusciamo a capirne il significato, mi fermo ad osservare come cambia il mondo, rimango stupita quando riesco a vedere cose che fino a prima erano solo dettagli, provo emozioni che non pensavo fossi capace di provare, come la gratitudine verso me stessa e non più per le persone.
La mia più grande paura è quella di rimanere sola, spezzare i legami e viverne il dolore non è un tipo ddi dolore che sono solita vivere ed elaborare, piuttosto lascio spifferi aperte per ogni porte che ho provato a chiudere lasciando agli altri la scelta.
Poi un bel giorno mi sono guardata, ho accettato il cambiamento del mio corpo, ho tracciato con le dita i segni che il tempo lascia sulla mia pelle, e ho preso il coraggio come fosse un toro, dalle corna !
Sento di non essere connessa a nessuna persona, eppure ho sempre creato legami profondi non basandomi sulla leggerezza delle cose, piuttosto mi soffermo su dei principi che ad oggi non riconosco in nessuno, delle volte sento che sfuggono persino a me.
Lottavo contro me stessa e i mostri che ogni essere umano tende a tenere chiusi nel profondo, ho lottato con la rabbia, la delusione, la sensazione di non essere mai abbastanza o quella di essere troppo ... il mio metro di misura era sempre quello di dover piacere alle persone, perdendo di vita l'obiettivo principale: quello di piacere a me stessa.
Non credevo fosse così importante cibarsi dell'autostima, non ho mai dato la giusta importanza a quella voce interna che mi urlava di essere abbastanza anche quando non mi sentivo così.
A lungo sono rimasta spettatrice di una vita che tutti dipingevano al posto mio, una spettatrice inerme abbandonata sul filo del rasoio, indecisa se buttarsi nel vuoto o alzare la testa e decidere di andare avanti, abituata così tanto a camminare accompagnata da una stampella da non ricordare più come fosse camminare sulle proprie gambe.
Non ho mai creduto di essere una debole, piuttosto mi convincevo di esserlo per non avere più quel buco nel petto che avevo creato io stessa.
Ora che sono sveglia, sento le emozioni scorrermi attorno come brezza marina, vedo scie di colore illuminare le mie giornate, sicuramente il grigio non ha ancora abbandonato la mia vita, ma guardandomi le mani ora sono consapevole che non ho bisogno dell'approvazione per colorare la mia vita... Decido io per me.